Esiste una connessione tra uno psicologo cileno e la danza della vita. Esiste una connessione tra il nostro essere e gli altri. Ed esiste un percorso che utilizza la musica ed il movimento per aiutarci ad entrare in contatto con noi stessi: Biodanza. Di cosa si tratta? Può davvero migliorare il nostro benessere e la qualità della nostra vita?
Scopriamolo insieme la Silvia, insegnante al centro la via del Sole
Biodanza è un sistema di integrazione umana che agisce sia sulla singola persona, agevolando una maggiore connessione con il proprio essere, che imparando a vibrare a livello affettivo con gli altri.
Non è un danza, ma la ricerca di un movimento integrato, che permette di prendersi cura di sé stessi in maniera integrale, non solo il corpo ma anche mente, istinti, emozioni, sensazioni e connessioni. Il percorso viene praticato in gruppo ed ogni gruppo, essendo formato da persone diverse, ha le sue unicità, forze e fragilità su cui si lavora, insieme.
Mi sono avvicinata a questa pratica grazie al consiglio del mio compagno di partecipare alle lezioni di Eugenia Paeano, insegnante, formatrice ed ex allieva di Rolando Toro. Nel 1997 ho iniziato con i primi corsi a Milano e dal 2012 insegno Biodanza. La pratica nasce da un’intuizione di Rolando Toro Araneda, psicologo ed antropologo cileno, che la definisce “un sistema di integrazione umana, rinnovamento organico, rieducazione affettiva, riapprendimento delle funzioni originarie della vita”.
A livello fisico favorisce la flessibilità, il sinergismo, la leggerezza e tonicità; ma il benessere deriva soprattutto dal miglioramento emozionale e relazionale che si crea con il gruppo, che diventa con il tempo sempre più coeso e “permissivo”. In questo modo i partecipanti, sentendosi parte di questo sistema accogliente, riescono a “liberarsi” e sentirsi sempre più connessi ed accettati sia da sé stessi sia dal gruppo.
È difficile pensare ad una “lezione tipo” perché, come detto prima, ogni gruppo ha i suoi ritmi e le sue necessità ed è essenziale adattarsi per poter semplicemente guidare. In generale possiamo dire che si inizia e conclude sempre con una Ronda, un girotondo dove, all’inizio della pratica si lasciano andare la confusione ed il caos quotidiano per essere completamente presenti, e alla fine si metabolizza l’esperienza. La sessione si compone di una serie di "vivencia" (esercizi), che possono essere suddivisi in tre parti:
C’è una regola nelle sessioni: non parlare, perché parlando riattiviamo le funzioni cognitive, allontanandoci dalla "vivencia"
La regolarità è essenziale per la pratica che deve essere seguita una volta a settimana. Anche i tempi tra una sessione e l’altra sono necessari per assorbire e metabolizzare al meglio.
La scelta della musica varia in funzione della “vivencia” che si vuole indurre, attingendo a diversi generi. La selezione delle musiche utilizzate in Biodanza è frutto di studio e osservazione per trovare delle musiche che stimolino il vissuto umano, indipendentemente dalla cultura di riferimento.
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